Ogni anno circa 100.000 lumini (in pisano lampanini) vengono posti su telai in legno (detti biancheria) che vanno a disegnare le forme architettoniche di chiese, palazzi e torri dei lungarni. Tale tipo di decorazione, una volta molto comune, si trova ormai usuale solo a Lucca e a Pisa. Unica eccezione rispetto a questo scenario è la Torre Pendente, illuminata altrettanto arcaicamente con padelle ad olio, collocate anche sulle merlature delle mura urbane, nel tratto che racchiude la piazza del Duomo. L’attività richiede un centinaio di addetti per essere preparata.
Vengono usati lumi che grazie alla fabbricazione particolare hanno una fiamma molto luminosa e resistente al vento. Per molti anni sono stati usati dentro bicchieri di vetro. Dal 1999 per motivi di sicurezza i bicchieri di vetro sono stati sostituiti con speciali bicchieri di plastica trasparente dalla forma conica adatti agli anelli di metallo della biancheria.
Dopo l’accensione vengono deposti nell’Arno ed affidati alla corrente i lumi galleggianti, che con lo spegnimento dell’illuminazione pubblica e privata, offrono un’atmosfera suggestiva. Da molti anni la serata viene conclusa con una serie di fuochi d’artificio sparati intorno alla mezzanotte dalla Cittadella e dal ponte vicino, oltre che, negli ultimi anni, anche dagli altri ponti della città.